Cos’è la vulvodinia e come si cura? Nell’articolo di oggi, la dottoressa Francesca Gaudino ci racconta questo disturbo: caratteristiche e cura.
Sintomi della vulvodinia
La vulvodinia è un disturbo caratterizzato dal dolore persistente, sotto forma di fitte o scosse. Di solito si limita alla zona vulvare, senza alcuna lesione visibile. In alcuni casi però, il dolore può estendersi anche ai glutei, all’ano e all’interno delle cosce. Può essere spontaneo o provocato da un contatto, come avviene durante un rapporto sessuale, ma anche con l’inserimento di un tampone o di un ovulo vaginale.
Una condizione associata alla vulvodinia è il vaginismo, ovvero il dolore causato dalla contrazione volontaria dei muscoli vaginali. Inoltre, anche la cistite interstiziale, una condizione dolorosa della vescica, i dolori mestruali e la sindrome del colon irritabile possono essere associate a questo disturbo.
Differenze con l’Endometriosi.
La differenza principale tra le due patologie è la causa. Per quanto riguarda la vulvodinia, non se ne conosce la causa certa. L’endometriosi, invece, è causata dalla presenza di endometrio in zone esterne all’utero.
L’endometrio è la mucosa che riveste la cavità uterina e si distacca durante le contrazioni uterine che avvengono al primo giorno di mestruazioni.
Anche l’endometriosi è una patologia molto dolorosa, difficile da diagnosticare
Trattare la vulvodinia
Le terapie farmacologiche più utilizzate per la vulvodinia sono gli antidepressivi ciclici e gli anticonvulsivanti, che a piccole dosi, possono interrompere i circuiti del dolore cronico e ridurre la sensibilità delle terminazioni nervose.
Inoltre, si possono applicare anestetici locali, come la lidocaina, sotto forma di gel o crema, direttamente sulla vulva per alleviare temporaneamente il dolore. Questa tecnica è particolarmente indicata prima dei rapporti sessuali.
Anche la fisioterapia può essere un aiuto, specialmente in caso di dolore dovuto alla contrazione della muscolatura pelvica. In questi casi il fisioterapista può consigliare metodi di auto-rilassamento per controllare le contrazioni dei muscoli che riducono la sensazione del dolore.
Un’altra tecnica efficacie è la pratica in autonomia di esercizi di auto massaggio, sia interni che esterni, che esercitano la giusta pressione sui punti dolorosi. Si può ricorrere inoltre all’uso di dilatatori vaginali di diametro e lunghezza progressivi, per desensibilizzare e rilassare i muscoli della vagina e alleviano i disturbi della vulvodinia e del vaginismo.
Talvolta i fisioterapisti l’utilizzano anche una stimolazione nervosa elettrica transcutanea, che attraverso impulsi elettrici a bassa frequenza riesce a bloccare le terminazioni nervose coinvolte nella percezione del dolore.
Indipendentemente dal disturbo, è sempre consigliato rivolgersi ad un medico esperto per trovare le cause responsabili del dolore e ricevere un consiglio sui migliori accorgimenti da adottare.